mercoledì 1 novembre 2023

La VOCE VERDIANA secondo VERDI

Il maestro Verdi ringrazia il pubblico scaligero dopo aver seguito Rossini nel 1892, per il Centenario rossiniano

«La voce – scriveva Verdi al Somma – non importa sia grossa o piccola, basta che si senta, ma intelligenza, anima...» !!! - (Parigi 17 maggio 1854)

«Certo che in Germania non mancano le voci, esse sono quasi più sonore di quelle italiane, ma i cantanti considerano il canto come una ginnastica, si occupano ben poco di perfezionarsi e aspirano solo a crearsi un vasto repertorio entro il più breve tempo possibile. Non si prendono la briga di mettere nel loro canto un bel fraseggio; tutta la loro aspirazione non consiste altro che nell’emettere questa o quella nota con grande potenza. Perciò il loro canto non è un’espressione poetica dell’anima, bensì una gara fisica del loro corpo.»

(da "Verdi in Wien", intervista a Giuseppe Verdi, su "Neue Freie Presse" - Vienna, 9 giugno 1875)

«Si è talvolta ingiusti verso i cantanti italiani quando li si accusa di trascurare la scena per amore del "belcanto". E però quanti cantanti vi sono che riuniscono le due cose, che sanno cantare e recitare? Nell'opera comica le due cose unite sono facili. Ma nell'opera tragica! Un cantante che è preso dall'azione drammatica, a cui vibra ogni fibra del corpo, che s'immedesima totalmente nel ruolo che rappresenta, non troverà il giusto tono. Forse per un minuto, ma nel successivo mezzo minuto egli canta già falso o la voce gli viene a mancare. Per l'azione e il canto raramente sono sufficienti forti polmoni. E pertanto sono dell'opinione che nell'opera la voce ha soprattutto il diritto di essere ascoltata. Senza voce non vi è canto giusto

(da "L'opinione di Verdi sul canto", in "Signale für die musikalische Welt", Leipzig, luglio 1875)

La VOCE VERDIANA secondo VERDI

Il maestro Verdi ringrazia il pubblico scaligero dopo aver seguito Rossini nel 1892, per il Centenario rossiniano « La voce – scriveva Verd...