mercoledì 22 luglio 2020

Aspetti scenici pensati da Verdi collegati sempre alle sue note musicali (Rigoletto)


In merito a Rigoletto, il 14 dicembre 1850, Verdi scrive al presidente della Fenice a proposito delle modifiche imposte al libretto di Rigoletto. Tra le altre rimostranze sbotta a proposito della scena finale:
"Non capisco perché siasi tolto il sacco! Cosa importava del sacco alla Polizia? Temono dell'effetto? Ma mi si permetta di dire: perchè ne vogliono sapere in questo più di me? Chi può fare da Maestro? Chi può dire questo farà l'effetto, e quello no? [...] Tolto quel sacco non è probabile che Triboletto parli una mezz'ora al cadavere prima che un lampo venga a scoprirlo per quello di sua figlia. Osservo infine che s'è evitato di fare Triboletto brutto e gobbo! Un gobbo che canta? Perchè no?... Farà effetto? Non lo so; ma se non lo so io, non lo sa, ripeto, neppure chi ha proposto questa modificazione. Io trovo appunto bellissimo rappresentare questo personaggio esternamente difforme e ridicolo e internamente appassionato e pieno d'amore. Scelsi appunto questo soggetto per tutte queste qualità, e questi tratti originali; se si tolgono, io non posso più farvi musica. Se mi si dirà che le mie note possono stare anche con questo dramma, io rispondo che non comprendo queste ragioni, e dico francamente che le mie note, belle o brutte che siano, non le scrivo mai a caso e procuro di darvi sempre un carattere."

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