venerdì 28 febbraio 2020

Adelina Patti sull'importanza di coltivare i centri e di non forzare mai la voce

Ecco alcuni importanti consigli vocali di Adelina Patti, cantante-attrice prediletta da Verdi in ruoli come quelli di Gilda (Rigoletto), Leonora (Il trovatore) e soprattutto Violetta (La traviata), ma si cimentò anche in Aida, essendo stata la prima interprete londinese del ruolo principale nel 1876.

Adelina Patti spiega l'importanza del coltivare i centri nel canto lirico
  
Adelina Patti svela i segreti per preservare a lungo la voce: coltivare i centri (I)

<<People who cultivate the voice have widely different ideas on what constitutes the best method of its preservation. If I gave lessons, I should cultivate the middle notes, and the voice of the singer would be good at the age of a hundred. The whole harm to a voice comes in pushing it up and down, in trying to add extra notes to its compass.
"How high can you sing?" appears to be the question. But what about the foundation part of the voice — that is, the middle notes? My success is founded on those notes, and there can be no enduring success without them. (...)
Without the beautiful middle notes there is no cantabile, and upon the proper development of these and the avoidance of strain by forcing high and low notes the enduring powers of the singer depend.
High gymnastics are very beautiful; but lose the middle notes, and you lose all. (...)
The tremolo, one of the most objectionable and unbearable of vocal faults, is but a phase of this forcing, and comes of the spreading of the vocal cords through straining. (...)
The middle voice is the one that you need to sing with. I sing comfortably.
If you want to sing for years, do not strain the natural compass of the voice. That is like living on capital. I have always lived within my income, and I have always had something to put aside.>>

<<Le persone che coltivano la voce hanno idee molto diverse su ciò che costituisce il metodo migliore di conservarla. Se io insegnassi, coltiverei le note centrali, e la voce del cantante sarebbe in salute all'età di cent'anni. L'intero danno che si fa ad una voce viene dal volerla spingere su e giù, nel tentativo di aggiungere note in più alla sua estensione.
"Quanto acuto puoi cantare?" pare essere il quesito. Ma che dire della parte basilare della voce — vale a dire, le note centrali? Il mio successo si fonda su quelle note, e senza di loro non vi può essere alcun fruttuoso risultato duraturo. (...)
Senza le belle note centrali non v'è cantabile, e dal loro corretto sviluppo e dal sottrarsi allo sforzo causato forzando le note acute e gravi dipendono le energie durature del cantante. La ginnastica negli acuti è molto bella; ma perdete le note centrali, e perderete tutto. (...) Il tremolio della voce, uno dei più sgradevoli e insopportabili difetti vocali, non è che una fase di questa forzatura, ed è il risultato del dissipare le corde vocali sforzandole. (...)
La voce media è quella con la quale bisogna cantare. Io canto comodamente. Se si vuole cantare per anni, non si forzi l'estensione naturale della voce. Sarebbe come vivere basandosi sul capitale. Io ho sempre vissuto entro il mio reddito, e mi sono sempre tenuta qualcosa da mettere da parte.>>

(tratto da: "Madame Patti's Advice to Singers, her own rules for preserving the voice - Dictated by Madame Patti to William Armstrong, and revised by her for publication" apparso sulla rivista americana "The Saturday Evening Post", l'8 agosto 1903)


Adelina Patti sull'importanza di non forzare mai la voce

Adelina Patti svela i segreti per preservare a lungo la voce: non forzare mai la voce (II)

<<Very often students wear out their voices with overstudy before they appear in public. They destroy the freshness of the voice by singing too much. (...)
It was my brother, Mr. Ettore Barili, who laid the foundation of my singing, and his method to-day is taught by my nephew, Alfredo Barili. (...) My golden rule in singing is to spare myself until the voice is needed, and then never to give it all out. Put it in the bank. I do not push my voice for the pleasure of the moment. If you are prodigal of your powers at such times, the next time you wish to be generous you cannot.
There is an old Italian proverb that I hold fast to as my guide: "Who goes slowly goes safely : who goes safely goes far." I have always followed that course in the use of my voice. Consequently I have it at command when I need it. (...)
The true secret of preserving the voice is not to force it and not to sing when one ought not to.>>

<<Gli studenti, spessissime volte, s'esercitano eccessivamente consumando la voce prima d'apparire in pubblico. Essi, cantando troppo, distruggono la freschezza della voce. (...)
Fu mio fratello, il Sig. Ettore Barili, a porre le fondamenta del mio canto, ed il suo metodo oggi viene insegnato da mio nipote, Alfredo Barili. (...) La mia regola d'oro nel canto è quella di risparmiarmi finché occorra avere voce, e poi di non esaurirla mai tutta. Mettete la voce in banca. Io non spingo la mia voce per il piacere del momento. Se si dissipano le proprie energie in quei momenti, la prossima volta che si voglia essere generosi non lo si potrà essere.
C'è un vecchio proverbio italiano al quale tengo fede come fosse la mia guida: "Chi va piano va sano e va lontano". Ho sempre seguito questa via nell'usare la mia voce. Di conseguenza l'ho a disposizione quando ne ho bisogno. (...)
Il vero segreto per preservare la voce è quello di non forzarla e di non cantare quando non si dovrebbe.>>

(tratto da: "Madame Patti's Advice to Singers, her own rules for preserving the voice - Dictated by Madame Patti to William Armstrong, and revised by her for publication" apparso sulla rivista americana "The Saturday Evening Post", l'8 agosto 1903)

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