sabato 29 febbraio 2020

Verdi su Adelina Patti, da lui considerata la più grande Violetta (lettera del 1877 a Ricordi)


Verdi sulla Patti, da lui considerata la più grande Violetta, scriveva in una sua lettera del 6 novembre 1877 a Giulio Ricordi:

<<Dunque successo...grande... Doveva ben essere! - Voi la sentiste dieci anni fà, ed ora esclamate: "quale cambiamento". V'ingannate! La Patti era allora quello che è adesso: organizzazione perfetta; perfetto equilibrio fra la cantante e l'attrice... Artista nata in tutta l'estensione della parola.
Quando la sentii la prima volta (aveva 18 anni) a Londra, restai stupito non solo della meravigliosa esecuzione, ma di alcuni tratti di scena in cui si rivelava una grande attrice. Mi rammento il contegno casto e pudico quando, nella Sonnambula si posa sul letto del militare e quando, nel D. Giovanni sorte contaminata dalla stanza del libertino. Mi rammento una certa contro-scena nell'aria Don Bartolo nel Barbiere; e più di tutto nel Rec. che precede il Quartetto del Rigoletto quando il padre le mostra l'amante nella Taverna dicendo: "E l'ami sempre?... Io l'amo" risponde. Non v'è espressione che possa esprimere l'effetto sublime di questa parola detta da Lei. - Questo ed altro sapeva dire e fare anche prima di 10 anni fà. Ma molti non volevano convenire allora, e Voi avete fatto come il vostro Pubblico: avete voluto che Essa avesse il vostro battesimo; come se tutti i Pubblici dell'Europa che vanno pazzi per Lei non capissero proprio nulla! Ma "nun sem nun... Milan el prim teater del mond!"... Intanto il buon Pubblico persuaso d'essere nel tempio il più sublime dell'Arte posa e giudica! (Ignorante sempre quando non giudica per impressione). Questo Pubblico che domani per es. riceverà con un saluto cordiale una povera cosa come la Fossa [Amalia Fossa, soprano, godeva in quegli anni di solida reputazione sia nel repertorio drammatico sia in quello leggero], resterà freddo all'apparire della Patti. Questo Pubblico che tante volte ha applaudito replicatamente a furore tante e tante mediocrissime mediocrità, farà appena grazia di una chiamata alla Patti dopo la Cavatina della Traviata! Un'esecuzione senz'esempio... Ah Pubblico Pubblico Pubblico!!...
Se vedete la Patti ditele tante cose per parte mia, e di mia moglie. Non le mando il solito, "mi rallegro", perché mi pare proprio che per la Patti sia la cosa più inutile del mondo: ed Ella sa poi, e molto lo sa, che io non ho aspettato l'esito di Milano, ma che fin da quando la sentii la prima volta a Londra (quasi bambina) la giudicai Cantante ed attrice meravigliosa. Un'eccezione nell'arte.>>

[L'esordio europeo della Patti era avvenuto al Covent Garden di Londra nel maggio del 1861; l'artista era allora diciottenne. Verdi ebbe occasione di ascoltarla per la prima volta nella primavera dell'anno seguente, 1862, allorché si recò a Londra per la prima esecuzione dell' "Inno delle Nazioni" al Her Majesty's Theater. La rivide a Parigi nel 1866. E qui la riascoltò ancora nel 1870, come si apprende da alcune sue lettere; a Giulio Ricordi il 12 aprile 1870 dalla capitale francese: "Meravigliosa la Patti nel Rigoletto e nella Traviata". A Clarina Maffei, poche settimane dopo, sempre da Parigi: "Ho frequentato molto i teatri: in quei di musica nulla di buono, ad eccezione della Patti che è meravigliosa".]

Dopo averla udita in "Traviata" a Genova nel successivo dicembre, ribadiva ad Arrivabene:

<<Qui nulla di nuovo se non che vi furono tre recite della Patti con entusiasmo indicibile. Meritamente, perché è natura d'artista così completa che forse non vi è stata mai eguale! Oh! Oh! E la Malibran?! Grandissima, ma non sempre eguale! Sublime talvolta, e qualche volta barocca!.. Lo stile del suo canto non era purissimo; non sempre corretta l'azione, la voce stridula negli acuti!.. Malgrado tutto artista grandissima, meravigliosa. Ma la Patti è più completa. Voce meravigliosa: stile di canto purissimo: attrice stupenda con un 'charme' ed un 'naturale' che nissuna ha!...>>

Nell'immagine: Adelina Patti as Violetta in the opera La traviata by Giuseppe Verdi, End 1860s-Early 1870s. Found in the collection of Constantine Palace, St. Petersburg. Artist : Repin, Ilya Yefimovich (1844-1930).

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