AMMONIMENTI VERDIANI :
"Fa che i cantanti cantino e non gridino; declamare non significa urlare" ("Que les artistes, les femmes comme les hommes, chantent et ne crient pas") scriveva Verdi al baritono francese Leone Giraldoni nel 1857. Ammonimento ricorrente in Verdi con una certa frequenza quello del non gridare (il suddetto figura in una lettera pubblicata dal Luzio e riferita da Gara) [--> E. Gara, "Non è vero che Verdi pretendeva voci esplosive", in "Corriere della Sera", 15-7-61].
E all'amico scultore Luccardi, in una lettera che gli indirizzava da Madrid il 17-2-1863 Verdi rileva: "E' certo che nella Forza del Destino non è necessario saper fare dei solfeggi, ma bisogna aver dell'anima e 'capir la parola' ed esprimerla" [--> I copialettere di G. Verdi, a cura di Cesari e Luzio, Milano, 1913, p. 612]
(citati in: Rachele Maragliano Mori - "Coscienza della voce nella scuola italiana di canto", Edizioni Curci - Milano, 1998)
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