lunedì 20 luglio 2020

"Inventare il vero" secondo Verdi

 

Shakespeare ed "INVENTARE IL VERO" secondo Verdi :

- “ (...) chi trova che io non conoscevo Shakespeare quando scrissi il Macbeth. Oh, in questo hanno un gran torto. Può darsi che io non abbia reso bene il Macbeth, ma che io non conosco, che io non capisco e non sento Shakespeare, no per Dio, no. È un poeta di mia predilezione, che ho avuto fra le mani fin dalla mia prima gioventù e che leggo e rileggo continuamente. ”

(da una lettera di Giuseppe Verdi a Léon Escudier - Busseto, 28 aprile 1865)

[ (...) another says that I did not know Shakespeare when I wrote Macbeth. But in this they are quite wrong. I may not have rendered Macbeth well, but that I do not know, do not understand and feel Shakespeare, no, by heavens, no! He is one of my very special poets, and I have had him in my hands from my earliest youth, and I read and re-read him continually. ]

- “ (...) Copiare il vero può essere una buona cosa, ma "inventare il vero" è meglio, molto meglio.
Pare vi sia contraddizione in queste tre parole: "inventare il vero", ma domandatelo al Papà [Shakespeare]. Può darsi che egli, il Papà, si sia trovato con qualche Falstaff, ma difficilmente avrà trovato uno scellerato così scellerato come Jago, e mai e poi mai degli angioli come Cordelia, Imogene, Desdemona, ecc., ecc., eppure sono tanto veri!
Copiare il vero è una bella cosa, ma è fotografia, non pittura. (...) ”

(da una lettera di Giuseppe Verdi a Clarina Maffei - Sant'Agata, 20 ottobre 1876)

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