lunedì 20 luglio 2020

L'arte del tenore Fraschini, dura lezione data agli "Abbaioni"


"L'arte di Fraschini [il tenore prediletto da Verdi negli anni tra il 1845 e oltre il '60] è la più dura lezione data agli ABBAIONI, i quali non cercano gli 'effetti' che cogli sforzi e col Do di petto (...). O giovani tenori, andate a sentir Fraschini, studiate il suo fraseggiare, il suo accento, l'appoggio del suono, la dolce espressione e l'accrescer della voce fino alla forza naturale, e voi avrete (salvo la sua abitudine di tener troppo certi La o Si alti che perdono il suono argentino) uno squisito modello del miglior cantante."
Questo è il giudizio di Panofka, espresso nel suo "Voci e cantanti" - Firenze 1871, sul tenore ascoltato-ammirato nel 1863 nella "Lucia di Lammermoor" e nella "Lucrezia Borgia"!

Il celebre Gaetano Fraschini, che debuttò nel 1837 e cantò sulle scene sino al 1873, nella sua carriera - durata 35 anni - passando dal San Carlo di Napoli alla Scala di Milano fino ad arrivare all'estero ad importanti teatri quali il Kärtnerthortheater di Vienna, l'Her Majesty's Theatre di Londra ed il Théâtre Italien di Parigi, creò diversi personaggi di nuove opere liriche scritte da Donizetti, Pacini, Mercadante, Petrella e Verdi.

RUOLI VERDIANI CREATI :

Zamoro in "Alzira" di Verdi (12 Agosto 1845, Napoli)

Corrado ne "Il corsaro" di Verdi (25 Ottobre 1848, Trieste)

Arrigo ne "La battaglia di Legnano" di Verdi (27 Gennaio 1849, Roma)

Il ruolo del titolo in "Stiffelio" di Verdi (16 Novembre 1850, Trieste)

Riccardo in "Un ballo in maschera" di Verdi (17 Febbraio 1859, Roma)

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