Tra i cantanti verdiani dell'epoca di Verdi, ce n'è uno il celebre baritono Cotogni che ha lasciato in eredità alle nuove generazioni alcune indicazioni sul canto. Ne citiamo qui alcune delle più importanti. Buona lettura!
Antonio Cotogni sull'importanza fondamentale del controllo del fiato nel canto lirico :
«Il mio ultimo insegnante fu il Maestro Ricci, Luigi Ricci. E da lui ho
imparato le piccole, grandi cose. Sembra impossibile che una piccola
cosa possa essere grande, ma era così. Egli rimase con Cotogni sino al
momento della sua scomparsa, ed apprese così tanto da lui. Cotogni
diceva sempre ai suoi studenti: "RAGAZZI, SAPER RESPIRARE E SAPER SOSTENERE, SI SA CANTARE"» !!!
«My last teacher was Maestro Ricci, Luigi Ricci. And from him I learned
le piccole, grandi cose [the “little, big things”]. It seems impossible
that a little thing could be big, but that's how it was. He was with
Cotogni until the latter's death, and he took away much from him.
Cotogni always said to his students, “RAGAZZI, SAPER RESPIRARE E SAPER
SOSTENERE, SI SA CANTARE.”» [“Ragazzi, if you know how to breath and you
know how to sustain, you know how to sing.”] !!!
(da
un'intervista a Magda Olivero di Leonardo Ciampa, aprile 2006, riportata
in: Leonardo Ciampa - "GIGLI" - Natick, MA, Arts Metrowest, 2014)
IL SEGRETO DI ANTONIO COTOGNI DEL "FORMARE MENTALMENTE" OGNI SUONO VOCALICO!!!
<<Antonio Cotogni, admittedly Italy's greatest baritone of all
time, and brilliant exponent of the old School, gave the author the
following advice in 1907 when a student in Rome - advice which is
correlated to and confirms Gigli's own statements, and practice, on this
very subject: "Remember that always you must MENTALLY
SHAPE EACH VOWEL and impart to it the right colour, timbre, and
expression BEFORE actually producing it". And when, somewhat astounded
and very much impressed (not having heard of such a thing before) I
almost demurred: "What, always, and every vowels sound?" Cotogni
answered: "Yes, every vowel and always, for as long as you are a singer
and sing; the habit is soon acquired, and such thinking before doing
becomes really quite an easy matter".>>
<<Antonio
Cotogni, certamente il più grande baritono italiano di tutti i tempi, e
brillante esponente dell'antica Scuola, diede all'autore il seguente
consiglio nel 1907 allora studente a Roma - che conferma le affermazioni
e la pratica di Gigli su questo tema: "Ricorda che devi sempre FORMARE
MENTALMENTE OGNI VOCALE e darle il giusto colore, timbro ed espressione
PRIMA di produrla realmente". E quando alquanto stupefatto e molto
impressionato (non avendo sentito parlare di una cosa del genere in
precedenza) quasi esitavo: "Che cosa, sempre e ogni suono vocalico?"
Cotogni rispondeva: "Sì, ogni vocale e sempre fin quando tu sei un
cantante e canti; l'abitudine si acquisisce presto e questo pensare
prima di fare diviene una cosa del tutto facile".>>
(da: Edgar Herbert-Caesari - "The Voice of the Mind", 1951)
IL SEGRETO DI ANTONIO COTOGNI DEL "CHIARO-SCURO" NEL TONO VOCALE!
<<The great Antonio Cotogni explained to me, in 1907, the subtle
significance of "chiaro-scuro" (light-dark) in vocal tone. It conveys
the idea of a clean, bright tone with a darkish rim round it, and vice
versa, a darkish tone with a bright rim. It means a beautifully balanced
tonal colouring of light and shade. The good singer is able to produce at will nuances of either type.>>
<<Il grande Antonio Cotogni mi spiegò, nel 1907, il sottile
significato del "chiaro-scuro" nel tono vocale. Dà l'idea di un tono
pulito e chiaro con un contorno piuttosto scuro intorno a questo, e vice
versa, un tono scuro con un contorno chiaro. Ciò significa una
colorazione tonale di luce ed ombra meravigliosamente bilanciata. Il
buon cantante è capace di produrre, a suo piacimento, sfumature di
entrambi i tipi.>>
(da: Edgar Herbert-Caesari - "The Voice of the Mind", 1951)
Gigli: <<A
Santa Cecilia, Cotogni mi diceva di far prendere alla gola la posizione
dello sbadiglio, e, a settantadue anni, me lo insegnava come faccio io
adesso.>> (E l' "appoggio coperto" di Gigli risuona ancora,
ineguagliabile, nella sala.)
(dall'articolo di giornale, "Milano. Gigli, insegnaci a cantare" - Il Popolo d'Italia, 1 marzo 1938)
[Nella foto: Beniamino Gigli durante l'insegnamento al Conservatorio di Milano nella sua Masterclass del '38]
Giacomo
Lauri-Volpi: Cotogni diceva: "con la stessa emissione dell'acuto
scendete giù all'ottava bassa e voi troverete il punto d'appoggio" !!!
<<Cotogni mi diceva: Allerta, eh! non caricate i centri (...) il
tenore deve cantare nel centro, ma non può gonfiare il centro (...)
innanzitutto il canto è alito vibrante, se questo alito, se questo fiato
noi non lo mandiamo alla cassa armonica, non lo mandiamo
agli armonici, e si canta di petto o si canta con l'addome, che
succede? che la voce non trova la via d'uscita, mentre la voce deve
essere tutta passata fin dal registro basso (...) Cotogni diceva:
Attaccate gli acuti e poi scendete giù, con la stessa emissione
dell'acuto scendete giù all'ottava bassa e voi troverete il punto
d'appoggio>>
Da un'intervista a Lauri-Volpi effettuata
nel 1974 da Rodolfo Celletti, trasmessa dalla RAI nel programma "Una
vita per la musica"
Giacomo Lauri-Volpi: NON INGROSSATE I CENTRI !!!
<<il mio maestro Cotogni diceva: Figlio mio, canta nei centri, ma
risolvi negli acuti, perché il centro è proprio dei baritoni, il
registro basso è dei bassi, ma non indugiate, non ingrossate i centri
perché aumentate il volume; IL VOLUME NELLE VOCI E' COME IL GRASSO NEI
CORPI, NON E' MUSCOLO. E questo dogma cotognano io l'ho avuto sempre
presente, e infatti non m'ha nociuto...e infatti forse sono una delle poche gole che non ha avuto noduli alle corde vocali>>
Da un'intervista a Lauri-Volpi effettuata nel 1974 da Rodolfo Celletti,
trasmessa dalla RAI nella trasmissione "Una vita per la musica"
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Per approfondimenti su Antonio Cotogni, vi invitiamo a leggere il seguente articolo: